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Appendice dei termini antichi

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In esclusiva per questo blog, il significato di tutti i termini antichi nominati in Aegyptiaca.

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Al-ghūl: nella religione preislamica erano i jinn più maligni, tradotti nei contesti occidentali col termine “orco”. Nel libro sono gli abomini immortali che compongono l’esercito di Anubi.

Ankh: conosciuto dagli egizi come chiave della vita o croce ansata, è un antico simbolo sacro che simboleggia la vita e la donna. Nel libro è il temibile pugnale a forma di croce usato dalle Delicate.

Ayrion: una delle due clepsamie del sacro Omphalos, rappresenta il Domani.

Baklawa: involto croccante a base di sciroppo e pistacchio. Babu ne è ghiotto.

Byblos: sostanza fibrosa ricavata dal papiro.

Dahabia: veliero di origine fenicia.

Dhurra:  pianta appartenente alla famiglia delle graminacee, è una delle più resistenti alla siccità ed al calore, caratteristica che la rende particolarmente adatta nelle regioni aride nelle quali costituisce uno degli alimenti di base.

Echtes: una delle due clepsamie del sacro Omphalos, rappresenta il Passato.

Elohim: è il plurale ebraico della parola divinità. Nel libro, gli Elohim sono i Figli di EL, emanazione stessa del Creatore della Vita.

Gyassa: grande chiatta mercantile, usata per attraversare il Nilo.

Jinn: nella religione preislamica e in quella musulmana rappresenta un’entità soprannaturale, intermedia fra mondo angelico e quello degli uomini, che ha in prevalenza un carattere maligno.

Ka: per gli antichi egizi rappresentava una delle parti in cui era suddivisa l’anima. In particolare, il ka è la forza vitale che sopravvive alla morte del corpo.

Kohl: detto anche kajal, è una polvere usata per scurire le palpebre e delineare il contorno occhi. È composta da galenamalachitezolfo e grasso animale.

Khopesch: spada ricurva in dotazione all’esercito egiziano.

Kigelia: è un albero che può crescere fino a circa 20 m di altezza. La corteccia è grigia e liscia, e si spella gradualmente nelle piante più vecchie. I caratteristici frutti, simili a salsicce, erano usati dagli antichi per combattere i morsi dei serpenti e l’influenza degli spiriti maligni.

Nemeh: poveri contadini e pescatori che vivono in case di fango e argilla ai margini delle grandi città.

Nephilim: le creature generate dall’incrocio tra i Figli di Dio (benei Elohim) e le Figlie degli Uomini (Genesi 6:1-8). Alcune traduzioni della Bibbia parlano di eroi e di angeli caduti o precipitati, poiché il termine deriva dalla radice semitica nafal, che significa cadere.

Nomos (pl. Nomoi): sono i distretti in cui era suddiviso l’antico Egitto. I governatori dei distretti erano chiamati nomarchi.

Nuggar: rozza imbarcazione usata per navigare il Nilo.

Nun: l’oceano primordiale che esisteva prima che venisse creato il mondo. Rappresenta anche il simbolo dell’acqua.

Omphalos: l’ombelico del mondo. Nell’antica Grecia era una pietra sacra situata nel tempio di Delfi, da cui la vestale diffondeva i suoi vaticini. Poiché il tempio di Delfi dedicato al dio Apollo era il più importante di tutto il mondo greco, l’omphalos indicava che Delfi, col suo santuario, era il centro del mondo, ovvero il suo ombelico. Nel libro è la clessidra d’oro donata a Delphi dall’Elohim.

Samak: pesce tipico del Nilo.

Uadi: letto asciutto di antichi corsi d’acqua, tipico delle zone desertiche africane.

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