Copyright © Dean Lucas, 2013

Archivio per luglio, 2013

La fantastica recensione di… Leggere Fantastico

E’ con grande piacere che vi presento la recensione di uno dei blog fantasy più cliccato in assoluto in rete (oltre 1 milione di visitatori)

Eccomi qui finalmente a parlarvi, con molto piacere, di un altro libro scritto da un autore italiano di cui sentiremo (spero davvero) parlare molto presto. Il suo Aegyptiaca è stata una lettura molto sofferta perchè purtroppo non ho avuto tempo di intraprenderla per parecchi mesi, ma poi quando l’ ho iniziata..beh il viaggio è stato semplicemente emozionante. Ma procediamo per gradi. Innanzitutto partiamo dai protagonisti, un bel complesso di figure ottimamente caratterizzate, con un bagaglio ben strutturato e un compito ben preciso per ognuno di questi.
Sargon, il guerriero coraggioso.
Gavri’el il Prescelto dagli Dei, L’ Araldo.
Delphi, la Stele dei Sogni.
Babu, un nano simpatico e dispettoso.
Matunde, la Guardia della Sfinge.
Merenhor, un antico e saggio Re ora trasformato da Anubi ed Helel in una creatura della morte chiamata al-ghul.
Tary, la principessa hyksos.
E la Sfinge, una dea dalla bellezza celestiale e ammirata e venerata dal popolo egiziano.
Ebbene, dalla moltitudine di questi personaggi prende vita un romanzo fresco, intenso e coinvolgente. Aegyptiaca intreccia la storia di questi protagonisti unendoli ad un obbiettivo comune: contrastare il Dio Helel e sbrogliare l’ umanità dalle catene della sua sudditanza dando inizio, per l’ uomo, ad una nuova era, libera dal dominio incontrastato di queste crudeli divinità. Per far si che questo accada, il destino di tutti questi personaggi si unirà nella più temeraria delle avventure. Armati solo del proprio coraggio, cinque di loro, affronteranno la sabbia e l’ aridità del deserto, spiriti assetati di sangue, l’ ira degli dei, la ceca rabbia del Dio Anubi, battaglie e perdite, per preservare l’ incolumità della razza umana e svolgere le trame di un destino scritto. Affiancati da una dea sensuale e bellissima quanto spietata ed orgogliosa, Sargon, Delphi, Gavri’el, Merenhor e Babu dovranno affrontare un cammino periglioso, denso di morte e speranza, per liberare l’ Egitto e Giza dal dominio di Helel. Ed è proprio Helel, unito alla presenza del dio Anubi e dello schieramento degli al-ghul, che costiruirà la squadra nemica con la quale la Sfinge e i nostri coraggiosi eroi dovranno combattere. Parlare di Aegyptiaca raccontando solo questo sarebbe piuttosto limitativo. Dean Lucas ha saputo creare un romanzo complesso, esplosivo, colmo di personaggi interessanti e ambientazioni da capogiro.
Essendo io un’ amante dell’ antico Egitto e quindi della storia delle antiche divinità egiziane, sono riuscita nuovamente ad immergermi in luoghi e atmosfere magiche. Tuffarsi in quelle meraviglie che rappresentano la storia e affondare nelle pieghe della religione egiziana mi ha portato a percorrere un viaggio entusiasmante ed incredibile. Aegyptiaca. I Prescelti degli Dei non poteva avere titolo migliore. In questo titolo si denota l’ impronta su cui Dean Lucas ha impostato il cammino dei nostri eroi. Sono tutti prescelti dagli dei, detentori di un destino glorioso e determinante. Nelle loro mani c’è il futuro di un popolo, c’è in gioco la libertà. Scorrendo tra le pagine del libro, Dean Lucas ci prende per mano e ci conduce attraverso amori, gelosie, tradimenti, guerre e speranza. Proprio la speranza di un futuro possibile e luminoso per Giza, spingerà una dea vanitosa, bella ed invincibile a schierarsi dalla parte degli umani e combattere contro la sua stessa, ignobile e spietata famiglia. Il percorso attraverso cui inizieremo a conoscere la Sfinge non sarà sempre semplice. Conoscerla e comprenderla sarà faticoso. Sarà quasi un’ impresa rendercela familiare e umana. Ma alla fine di tutto, quando il destino sarà compiuto, anche una dea altera e rigida come lei potrà scaldare e addolcire il nostro animo di lettore. Di tutti i personaggi, personalmente parlando, ho apprezzato maggiormente la coppia formata da Sargon e Delphi, e quella da Gavri’el e Tary. Entrambe le coppie hanno un qualcosa che li accomuna e un qualcosa di totalmente diverso che li contraddistingue. Amanti, innamorati e uniti nel cuore e nell’ anima, i nostri quattro amici affronteranno con coraggio il volere degli dei ed alcuni di loro otterranno il riscatto per sè stessi e per il loro drammatico passato.
Difetti? Pochissimi. In verità il romanzo è piuttosto lungo ma non per questo noioso. No, Aegyptiaca non scade mai nella monotonia o in punti morti, ma avvince e convince sino alla fine. Un appunto, in realtà, all’ autore lo devo fare per quanto riguarda il finale e per quanto riguarda la sorte di uno dei personaggi a me caro, ma di questo ne parlerò con lui privatamente per non rovinarvi la sorpresa.
Attenzione. Come ho scritto all’ inizio, questo libro è un’ opera puramente italiana e questo vorrei evidenziarlo davvero tanto. E’ importante, per non dire fondamentale per me, mettere in evidenza questi romanzi probabilmente poco pubblicizzati e troppo in ombra, che in realtà andrebbero fatti conoscere al pubblico che ama e legge fantasy. Dean Lucas ha un potenziale davvero alto, è un autore dallo stile fluido e accattivante. E’ un autore che sa come catturare l’ attenzione del lettore ed intrattenerlo piacevolmente nelle pagine del suo romanzo. Aegyptiaca è un concentrato di personaggi speciali, fantastici e racchiude al suo interno un’ avventura coinvolgente ed intensa. Il ritmo è costantemente serrato, la narrazione popolata spesso da cambi di fronte, colpi di scena ed elementi fondamentali per la buona riuscita di un libro. Assolutamente consigliato, in più è italiano perciò doppiamente consigliato.
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La bella recensione di I Miei Sogni Tra Le pagine

Blog e siti sempre più grandi parlano di Aegy! Oggi è il turno di I Miei Sogni Tra Le pagine, ecco QUI il loro commento!

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Oggi vi propongo un viaggio nell’antico Egitto, dove, grazie a Dean Lucas, potremo gustarci un’avventura epica veramente memorabile.
Con un inizio piuttosto criptico, Aegyptiaca non si pone certo tra i libri di più facile lettura nelle prime pagine. Fortunatamente è stata un’impressione veramente fugace, in breve tempo il romanzo si arricchisce di particolari, intrecci e personaggi, fino a formare una vera e propria epopea, che, per certi versi, mi ha ricordato la celebre opera di Waltari. Non voglio creare parallelismi che potrebbero trarre in inganno. Vi anticipo solo che, come in Sinhue l’egiziano, anche i protagonisti di Lucas viaggeranno per buona parte del Mediterraneo.
Otterremo quindi uno spaccato sorprendentemente gustoso e ben articolato dei più bei posti in cui sia possibile ambientare un romanzo: Egitto, Grecia, Mesopotamia… Che faranno da sfondo ad un’azione serrata ed incalzante, un vero e proprio viaggio volto non solo a creare un esercito per sconfiggere Anubi, ma anche alla scoperta della vera identità celata sotto le sembianze più comuni dei personaggi.
“La visione ti ha mostrato le piramidi sulla piana di Giza. Conosco bene il delta del Nilo, e le vicine coste della Cirenaica a occidente, e della Cilicia ad oriente. Si racconta che la signora di quelle terre sia una potente dea (…) La Sfinge è in grado di leggere le parole sul tuo corpo e di svelarne il significato. E’ lì che troveremo la nostra salvezza” “Oppure il nostro destino”
Eh sì, perché Dean Lucas, con molta fantasia, mischia per bene le carte e propone un racconto basato sulla sovrapposizione di Genesi, racconti mitologici, pantheon egizio, greco e quant’altro. Spesso troverete questi accenni sparsi ad arte, qui e là nella storia, in modo tale che ne derivi comunque una trama, sì fantastica, ma logica e ben strutturata. I personaggi non sono da meno e vengono assortiti come ci si aspetterebbe in una Compagnia di cercatori. Abbiamo la Dea in sembianze animali e umane (anche se, a volte, la sua indole capricciosa decide di cambiale un po’), il guerriero, l’oracolo (che racchiude in sé virtù magiche), il ragazzo convinto delle sue umili origini (ma il futuro nasconderà qualche sorpresa), il nano (“cuscinetto” che smorza i toni e fa sorridere).
Dean Lucas crea una miscela del meglio del romanzo epico. Amori, risentimenti, separazioni, guerre e ribellioni, il tutto circondato dallo sfarzo delle grandi civiltà passate.
Questo è il primo volume di una trilogia, purtroppo non ho ancora scoperto molto sul seguito. Quindi vi prometto da subito che rimedierò con un’intervista all’autore, in modo da potervi dire di più in proposito. Per il momento non posso fare altro che consigliarvi la lettura di questo libro sorprendente, soprattutto considerando che si tratta del primo vero e proprio romanzo di Lucas.
Una saga epica, in cui si scontrano, ovviamente all’ultimo sangue, umani e semidei ed in cui le divinità intervengono in extremis, per ribaltare gli equilibri creatisi fino a quel momento. Un libro adattissimo a chi piacciono i racconti epici ambientati nelle terre delle grandi civiltà mediterranee e le storie fantasy in cui si racconta l’eterna lotta tra bene e male.
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AEGY n°1 nella TOP TEN BEST BOOKS 2013

TOP TEN BEST BOOK 2013

1- Il primo posto è l’unico su cui non ho avuto alcun dubbio e si tratta di AEGYPTIACA di Dean Lucas… ho provato a spulciare  i titoli recensiti negli ultimi mesi per accertarmi che non me ne fossero sfuggiti di migliori, ma non sono riuscita a trovarne nessuno che mi abbia lasciato un ricordo altrettanto positivo e che mi abbia regalato emozioni così numerose e soprattutto così vivide. A distanza ormai di mesi dalla lettura non passa mai una settimana intera prima che qualcosa mi riporti alla mente Aegy, tanto che persino il mio cane ha preso come soprannome il nome di uno dei personaggi. Un vero gioiellino da conservare gelosamente.

 Leggi l’articolo del blog QUI

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Recensione super su IBS

Brian Enox (16-07-2013)
JK Rowling ha scritto di recente un giallo sotto pseudonimo firmandosi con il nome di Robert Galbraith. Ha venduto 1500 copie, poi quando ha rivelato chi ci fosse dietro quel nom de plum, le copie hanno avuto un’impennata di vendite senza precedenti. Questo tanto per ribadire, sempre che ce ne fosse bisogno, che la vita di un esordiente è davvero complicata, anche quando il prodotto “sfornato” è di alta qualità. Si tratta proprio del caso di Aegyptiaca, un prodotto italiano che farebbe la fortuna di uno sceneggiatore in cerca di un colossal cinematografico da proporre a qualche produttore hollywoodiano. Leggendo questo romanzo si ha davvero l’impressione di guardare un magistrale film in cui epiche battaglie, viaggi ai limiti del possibile, mirabolanti azioni vengono descritte in maniera davvero coinvolgente. I personaggi sono scolpiti a tutto tondo, dipinti con i colori delle loro emozioni, paure, storie, amori? e alla fine si finisce per affezionarsi anche ai più cattivi. La storia è complessa, ma mai noiosa, anzi, spesso verrebbe voglia di saperne di più? di perdersi nei mille rivoli potenziali non tutti percorsi fino in fondo. E’ vero! Aegyptiaca è un fantasy, ma è anche molto di più. Le ricostruzioni storiche dei miti, dei costumi, degli oggetti, dei cibi sono antropologicamente ineccepibili. I riferimenti biblici sono meravigliosamente intriganti, stimolano le conoscenze che ognuno di noi ha dei testi sacri, della storia delle religioni ed evidenziano un po’ di più quanto sia intelligente questa saga in cui ogni circostanza alla fine risulta descritta per un preciso motivo. Da tutto ciò ne deriva un incontenibile desiderio di sapere come andrà a finire. L’attesa per il secondo libro è davvero già molta. A Dean Lucas l’augurio di raccogliere la fortuna che merita ed un sincero grazie per avermi fatto trascorrere qualche ora nel suo universo.
Voto: 5 / 5

Ancora una recensione col massimo dei voti!

In questo primo libro, ci sono davvero molti personaggi che incontriamo e che impariamo a collocare, anche se i principali sono quelli di cui abbiamo parlato; tutto è attraversato da un’atmosfera “magica”, mistica, sovrannaturale, affascinante perché ci fa tornare indietro di millenni, a personaggi davvero lontanissimi da noi, che – come ho detto all’inizio – affondano le loro radici nella Genesi biblica, alla creazione della prima coppia umana, al loro appropriarsi indebitamente della conoscenza del bene e del male. 

È un libro in cui ci sono davvero tutti gli ingredienti per farne prima ancora che un fantasy, un racconto di gesta epiche (mi son ritrovata speso a pensare a poemi come l’Iliade), di guerra e di battaglie, di amori, tradimenti, sangue, gelosie tra fratelli, visioni divine, profetiche, rapporti tra l’uomo e il divino, quest’ultimo inaccessibile da una parte ma dall’altra a volte così vicino alla sfera terrena da confondersi con essa, per quanto riguarda l’ambito dei sentimenti, dei desideri di vendetta e rivalsa. 

Aegyptiaca non sembra affatto l’opera di uno scrittore esordiente, tutt’altro.

E’ scritta con un linguaggio accuratissimo, assolutamente idoneo al contesto e ai fatti narrati, solenne ma senza per questo mai essere pesante, anzi scorrevole proprio perché preciso e con uso sapiente dei termini adoperati, che afferiscono alla civiltà antica. 

I personaggi principali sono ben tratteggiati, impariamo a conoscerne l’anima, i pensieri, le paure ed è facile “affezionarsi” e partecipare alle loro avventure, alle loro sofferenze come alle loro piccole vittorie

Ognuno di essi ha il suo spazio, le sue “piccole” prove di coraggio da superare, raccontate con molta vivacità, dinamismo, con attenzione ai dettagli, tanto da sembrare di essere con loro mentre combattono con i propri acerrimi nemici, contro i malvagi. 

La stessa divina Sfinge ci appare spesso come una semplice donna, consapevole sì della propria natura ma anche desiderosa di vivere intensamente quelle emozioni forti e travolgenti che, nel bene e nel male, fanno degli esseri umani degli esseri vivi, forse un po’ volubili e sciocchi, ma in un certo qual modo privilegiati più degli dèi stessi, in quanto almeno gli umani possono vivere fino in fondo tutta una gamma di emozioni, anche le “peggiori”, che danno un significato particolare ed unico alla loro vita, che le divinità, nella loro imperturbabilità, non potranno mai sentire davvero. 

Nonostante questa differenza tra uomo e dèi, questi ultimi ci appaiono comunque – come accennavo sopra –  degli essere capricciosi, testardi, avidi di potere, violenti e contro di essi i nostri eroi avranno del filo da torcere. 

Cosa ne sarà della dolce Deplhi, destinata ad essere la “Stele dei sogni”, colei che, senza che l’abbia scelto, nasconde sul proprio corpo terribili profezie? Riuscirà ad essere felice amando ed essendo riamata dal suo coraggioso guerriero Sargon? 

Tary e Gavri’el si ricongiungeranno e si ritroveranno innamorati, dopo aver vissuto le esperienze più drammatiche e a volte anche brutali, che mai avrebbero creduto di dover affrontare? 

Aegyptiaca è un libro che mi ha piacevolmente stupita perché scritto in modo magistrale, non riesco a trovarvi neanche un difetto; la sua lettura mi ha incantata e rapita, l’Autore è stato bravissimo nel riuscire a trasmetterci con vividezza ogni scena, ogni parola, ogni emozione, lasciandoci immergere nella drammaticità di certe situazioni, nella dolcezza commovente di altre, nella simpatia e nell’ironia di altre ancora (mirabile il personaggio del nano Babu, intelligente, a modo suo saggio, buffo e con una gran fame), il tutto in un crescendo di tensione narrativa che mette il lettore in condizione di continuare la lettura con sempre più interesse, per risolvere, insieme ai suoi eroi, nuovi “oracoli”, nuove profezie, nuove battaglie, affinchè ancora una volta l’uomo possa dimostrare alle divinità capricciose il suo coraggio e il suo desiderio di agire prendendo in mano il proprio destino e andando incontro ad esso senza paura (o quanto meno vincendola…!). 

Bellissimo, consigliato assolutamente. 

 
5/5
Recensione completa QUI
Ringrazio l’Autore, Dean Lucas, per avermi dato la possibilità di leggerlo e resto in trepidante attesa del seguito!!